Viaggio nel deserto: la città  di Chefchaouen

Chefchaouen

Nel nord del Marocco abbarbicata sui crinali delle montagne del Rif, sorge l’incantevole città  blu’ di Chefcheouen, con le sue stradine strette e le pareti delle case, con i vasi di fiori appesi fuori.

Molti sostengono che l’idea di colorare le case di blu’ sia stata degli ebrei, che qui si rifugiarono dopo la fuga dalla Spagna, da sempre questo colore è usato per rappresentare il cielo, era quindi era un modo per avvicinarsi a Dio.

Altri sostengono che più semplicemente il colore blu’ abbia la proprietà  di allontanare moscerini e zanzare.

Fino agli anni ’50 era considerato un luogo sacro, pare che i suoi fondatori avessero una diretta discendenza con il Profeta Maometto, e per questo motivo, era vietato l’ingresso agli stranieri non musulmani.

La città  si sviluppa su due ben distinti livelli: la parte antica che si estende verso le montagne e la zona nuova che scende dolcemente verso il basso.

Il centro storico ovvero la Medina è un mix tra stile marocchino ed andaluso, tutta lastricata di ciottoli, tra i suoi vicoli e le tortuose stradine vi sono le numerose botteghe artigianali di tappeti, ceramiche colorate, capolavori dell’artigianato tessile e piccole attività  manifatturiere.

E’ possibile visitare un piccolo museo, dove sono conservate collezioni di ricami ed abiti tipici locali, il cuore dove convergono tutte le strade è la Piazza Uta el-Hammam, un’elegante piazza fiancheggiata da bar e ristoranti, dove poter degustare un thè alla menta o assaporare il tradizionale tajine.

Chefchaouen è soprattutto natura incontaminata, è il luogo ideale per gli amanti del trekking, si può usufruire delle numerosi escursioni guidate, per andare alla scoperta di scenari davvero suggestivi, come le cascate di Akchour.

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