Il 75% dei cv che ricevi contengono bugie: come scoprirle

Secondo una recente indagine, è stato rilevato che circa il 75% dei candidati a una certa posizione, invia un curriculum con all’interno delle informazioni false. Purtroppo, confidare la presentazione della propria figura professionale è sempre più comune, tanto che le aziende ne sono consapevoli e hanno preso delle contromisure.

Quali sono le menzogne più comuni e frequenti nel CV

Quando si parla di curricula, purtroppo molti candidati mentono inserendo o gonfiando informazioni errate in merito soprattutto al titolo di studio e alle competenze linguistiche. Tra le bugie più comuni oggi occorre includere anche quelle relative alla posizione occupata durante l’ultimo impiego, le mansioni svolte e la RAL, ovvero la retribuzione annua lorda. Infine, si mente anche sugli interessi e hobby nel tempo libero.

Come scoprire i furbetti del CV

Dopo aver capito quali sono le principali bugie che gonfiano un curriculum, occorre sapere che le aziende hanno messo in campo alcune strategie per scoprire quali sono le informazioni veritiere e false. Tanto per iniziare, spesso le imprese fanno riferimento a un valido investigatore privato a Roma che riceve tantissime richieste in ambito aziendale.

Tanto per iniziare, sulle conoscenze linguistiche basta davvero poco; ovvero domandare di esibire una qualche certificazione che possa confermare il livello. In questo caso, meglio ricordare di controllare anche la data in cui è stata rilasciata perché se molto datata potrebbe ormai essere  scaduta.

Quando invece si tratta di sospetti in merito alla posizione ricoperta nel precedente lavoro e la retribuzione annua lorda, occorre fare una telefonata ai precedenti datori di lavoro. in questo caso, spesso si può contare sull’aiuto di un valido investigatore privato a Roma che verifica anche le mansioni ricoperte dal candidato e il vero motivo che sta dietro alla cessazione del rapporto di lavoro.

Ormai, i reclutatori sono a conoscenza del fatto che molti candidati mentono all’interno del curriculum dando informazioni false anche in merito agli hobby e interessi portati avanti durante il tempo libero; con un paio di domande un po’ più approfondite possono quindi verificare quanto affermato.